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A Macchia D’Odio #7

Sopra a quella scala, i tuoi occhi. Salgo piano, gradino dopo gradino in attesa che compaia anche il resto. Sento già il tuo profumo, lo riconoscerei anche nella melma. No, non preoccuparti, è un’estensione della mia miseria e non un coltello, è un segreto celato a lungo e non rabbia, è un primo sintomo di gioia e non una minaccia. Scappa, scappa da quel riquadro in legno scuro e insolenza, fuggi prima che la vendetta si rallegri troppo: io sono invincibile, non sarà il tuo imprecare muto e sfiorito a sventare la mia guerra.

In un domani mi ascolterai ridere e piangere a tarda notte, con appena un ricordo chiuso in gola.