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Il Fintocolto e il fumo

Il fintocolto sogna di essere stato il primo ad utilizzare il sigaro. Già si vede, con quei grossi occhiali che vorrebbe essere stato il primo ad acquistare e quella lunga barba che vorrebbe essere stato il primo a portare, fiero come il sole quando il sole è fiero, e quel sigaro in bocca dissezionato dagli occhi dei passanti incuriositi e ammirati. Su una panchina, no, su un muretto. Su una pietra in mezzo a un giardino affollato – che nella propria città non esiste, pertanto occorre crearlo – di fronte a coppie che entrano in crisi di fronte alla grandezza di quello strabenedetto sigaro. Il fintocolto, dopotutto, ha fantasia. Ma non è il primo né l’unico, neanche questa volta. L’idea del tabacco comprato a parte è interessante, la coperta del minor costo piuttosto credibile, lo spazio occupato nella borsa – che vorrebbe essere stato il primo ad assumere come hardware esterno per i propri mille impegni irrevocabili e senza orario- relativamente accettabile. Forme nuove di sigaro però sono sempre ben accette. La scomodità diventa secondaria se l’estro supera la soglia del quantoseibbono. Vedremo. Per il momento sta comprando un altro pacchetto di Camel – che vorrebbe essere il primo ad aver abbandonato – ma non lo avrete, non per molto. Maledetti fashion-stronzi del venerdì sera.